Attrarre scienziati americani in Francia: non è così semplice

Dopo gli attacchi di Donald Trump alle università e agli istituti di ricerca statunitensi, la Francia si sta preparando ad accogliere gli scienziati americani. Per il quotidiano tedesco “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, questo obiettivo è tanto nobile quanto ambizioso, visti i fondi destinati alla scienza in Francia.
È con un misto di sgomento e paura che i ricercatori francesi seguono la devastazione provocata da Donald Trump e dalle sue truppe MAGA nelle università e negli istituti di ricerca della principale nazione scientifica del mondo, ancora più avanti della Cina. Sgomento, perché bisogna tornare indietro di novant'anni nella storia occidentale per assistere a un'opera di distruzione ancora più brutale, causata dalla cecità ideologica e da un aperto anti-intellettualismo. E paura, perché il mondo della scienza è almeno tanto interconnesso quanto quello dell'economia, e i tagli oltreoceano avranno inevitabilmente ripercussioni anche qui.
Nel condannare la terribile situazione oltreoceano, i ricercatori francesi non usano mezzi termini. Parlano di “notizie orribili” provenienti dagli Stati Uniti, di “brutalità assurda” e perfino di una “violenta guerra lampo” volta a diffondere “volgarità intellettuale, oscurantismo e teorie del complotto”. Molti rabbrividiscono quando leggono i termini che sono stati recentemente vietati.
Il New York Times ha elencato quasi 200 parole che sono ora vietate dai siti web e dalle pubblicazioni del g
Courrier International