Ricerca, dal Mit nuove scoperte sul cervello: ecco come distingue i solidi dai fluidi

Immaginate una palla che rimbalza giù per una rampa di scale. Ora pensate a una cascata d’acqua che scorre giu’ per le stesse scale. La palla e l’acqua si comportano in modo molto diverso e, a quanto pare, il vostro cervello ha regioni diverse per elaborare le informazioni visive su ciascun tipo di materia fisica. In un nuovo studio, i neuroscienziati del MIT hanno identificato parti della corteccia visiva del cervello che rispondono preferenzialmente quando si guardano “cose”, ovvero oggetti rigidi o deformabili come una palla che rimbalza. Altre regioni cerebrali si attivano maggiormente quando si guardano “cose”, come liquidi o sostanze granulari come la sabbia. Questa distinzione, mai osservata prima nel cervello, potrebbe aiutare il cervello a pianificare come interagire con diversi tipi di materiali fisici, affermano i ricercatori. “Quando osserviamo qualcosa di fluido o viscoso, ci relazioniamo con esso in modo diverso rispetto a un oggetto rigido.
Con un oggetto rigido, potremmo raccoglierlo o afferrarlo, mentre con un oggetto fluido o viscoso, probabilmente dovremo usare uno strumento per maneggiarlo”, afferma Nancy Kanwisher, professoressa di Neuroscienze Cognitive Walter A. Rosenblith, membro del McGovern Institute for Brain Research e del Center for Brains, Minds, and Machines del MIT, nonche’ autrice principale dello studio. La postdoc del MIT Vivian Paulun, che si unirà alla facolta’ dell’Universita’ del Wisconsin a Madison questo autunno, e’ l’autrice principale dello studio, pubblicato sulla rivista Current Biology . RT Pramod, postdoc del MIT, e Josh Tenenbaum, professore di scienze cognitive e del cervello al MIT, sono anch’essi autori dello studio. Decenni di studi di neuroimaging, inclusi i primi lavori di Kanwisher, hanno rivelato regioni del percorso visivo ventrale del cervello coinvolte nel riconoscimento delle forme degli oggetti 3D, tra cui un’area chiamata complesso occipitale laterale (LOC). Una regione del percorso visivo dorsale del cervello, nota come rete fisica frontoparietale (FPN), analizza le proprieta’ fisiche dei materiali, come la massa o la stabilita’. Sebbene gli scienziati abbiano imparato molto su come questi percorsi rispondono alle diverse caratteristiche degli oggetti, la stragrande maggioranza di questi studi e’ stata condotta su oggetti solidi, o “cose”. “Nessuno ci ha mai chiesto come percepiamo cio’ che chiamiamo ‘roba’, ovvero liquidi o sabbia, miele, acqua, ogni sorta di cose viscose. E cosi’ abbiamo deciso di studiarlo”, dice Paulun. Questi materiali viscosi si comportano in modo molto diverso dai solidi. Fluiscono anziche’ rimbalzare, e interagire con essi richiede solitamente contenitori e strumenti come cucchiai. I ricercatori si sono chiesti se queste caratteristiche fisiche richiedessero che il cervello dedicasse regioni specializzate alla loro interpretazione.
İl Denaro