Parigi chiede diritti legali sulla Senna

La città di Parigi intende conferire uno status legale alla Senna per difendere gli interessi del corso d'acqua e del suo ecosistema, nell'ambito di un movimento mondiale per il riconoscimento della natura che ha facilitato la concessione di questo tipo di diritto in diversi luoghi del mondo.

Il Consiglio di Parigi chiede al Parlamento di approvare una legge che garantisca alla Senna diritti legali, affinché un'«autorità tutrice indipendente» possa «difendere i propri diritti in tribunale».

«La Senna deve potersi difendere, come soggetto di diritto e non come oggetto, perché sarà sempre attaccata», ha affermato la sindaca di Parigi, la socialista Anne Hidalgo.

Questo riconoscimento è già stato adottato nel caso del fiume Whanganui in Nuova Zelanda, della laguna del Mar Menor in Spagna e della foresta di cedri in Ecuador, ha aggiunto.

Il Consiglio di Parigi basò le sue conclusioni su una convenzione civile sul futuro della Senna, riunita tra marzo e maggio.

Cinquanta cittadini scelti a caso proposero di dotare la Senna di diritti fondamentali, come il "diritto a esistere, scorrere e rigenerarsi".

Un “Parlamento” fluviale permetterebbe di “pensare più facilmente a decisioni a lungo termine” e di affrontare le lobby, ha affermato una delle rappresentanti designate, Aurélie Huguet.

La Senna deve essere considerata un ecosistema, la cui «proprietà non può essere rivendicata da nessuno» e dove la salvaguardia degli esseri viventi deve «prevalere su tutto», secondo le conclusioni della convenzione civile.

Negli ultimi anni sono state adottate diverse misure per proteggere la biodiversità della Senna, tra cui la trasformazione delle sue rive in aree pedonali e la decontaminazione delle sue acque: ora il fiume ospita 39 specie di pesci, rispetto alle sole quattro del 1970.

L'ecosistema del fiume è minacciato dalla contaminazione, dall'aumento della temperatura dell'acqua e dall'uso di pesticidi in agricoltura.

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